sabato 6 luglio 2013

SUI LIBRI POSTUMI

Non si erano ancora spente le doglianze per la morte di J.D.Salinger, che già filtrava la notizia della possibile esistenza di molti manoscritti pronti per essere editi. Per dire dell'interesse del pubblico per Salinger, e' recente la notizia della folle asta su e-bay per una copia pirata di Hapworth 16, 1924, tradotta senza autorizzazione da una rivista (The New Yorker) del 1965, e pubblicata in 2000 copie da un improvvisato editore, che è poi stato diffidato dal Tribunale a proseguire nella stampa dell'opera.

 http://www.booksblog.it/post/5872/asta-folle-per-una-copia-pirata-di-hapworth-16-1924-di-salinger#show_comments


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cultura/Salinger-cresce-il-mistero-dei-15-manoscritti-inediti-custoditi-nella-cassaforte_4251434626.html



Dopo la morte di Nabokov, il figlio parlò dell'esistenza di un manoscritto, The Original of Laura, custodito in una banca svizzera!, che il padre avrebbe voluto fosse distrutto dopo la sua morte, ma tutto lascia supporre che, benché si tratti solo di una trentina di pagine, non rimarrammo inedite. E' difficile che gli eredi - che non sono mai interessati all'aspetto economico dell'operazione - non antepongano alla volontà dei defunti, il diritto del pubblico a conoscere ogni inedito dei loro celebri parenti!




http://www.booksblog.it/post/4716/in-arrivo-un-romanzo-inedito-di-vladimir-nabokov







 E' accaduto anche con Pasolini, nel 1992 con il postumo Petrolio, anche se qui ci troviamo di fronte ad una complessa imponente opera che avrebbe dovuto impegnarlo, secondo quanto dichiarato da Pasolini stesso, forse per il resto della sua vita.
Nulla di quanto ho fatto da quando sono nato, in confronto all'opera gigantesca che sto portando avanti: un grosso Romanzo di 2000 pagine. Sono arrivato a pagina 600, e non le dico di più per non compromettermi.


E' pleonastico discutere se sia lecito pubblicare dopo la morte dell'autore quanto ancora inedito, soprattutto se in presenza di contrarie disposizioni testamentarie. Ma sappiamo che spesso, e forse è un bene così, l'impazienza e la bramosia dei lettori coincide con l'avidità degli esecutori testamentari, così che tutto ciò che era destinato all'oblio, diventa di dominio pubblico, con buona pace del defunto, o a sua maggior gloria.



















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