giovedì 24 gennaio 2013

Pabro Neruda - da "20 poemas de amor" la poesia CUERPO DE MUJER - Due traduzioni a confronto: Giuseppe Bellini e Salvatore Quasimodo.









Lasciamo ai luoghi comuni e alle frasi fatte l'affermazione che la  traduzione implica sempre un tradimento; anche se la radice di entrambi i termini è uguale. Traduzione dal latino traducere = far passare, da trans = al di là e ducere = condurre, condurre qualcuno o qualcosa da un luogo a un altro, far passare un'opera da una lingua all'altra. Tradire dal latino tradere =  consegnare, dare al di là.

La traduzione letteraria è un compromesso necessario alla fruizione di capolavori di tutti i tempi e luoghi, senza la quale rimarebbero inaccessibili. Bisogna sempre tener presente che la traduzione è, comunque, una ri-creazione, la trasformazione di qualcosa in qualcos'altro, quasi la stessa cosa e quel quasi - ha scritto Umberto Eco - è lo spazio avventuroso del ricreare.

Queste considerazioni per presentare due traduzioni di una poesia di Pablo Neruda, Cuerpo de mujer dalla raccolta 20 poemas de amor y una canción desesperada (1924), una dell'illustre ispanista Giuseppe Bellini e l'altro del poeta Salvatore Quasimodo.




CUERPO DE MUJER


Cuerpo de mujer,blancas colinas, muslos blancos,
te pareces al mundo en tu actitud de entrega.
Mi cuerpo de labriego selvaje te socava
y hace saltar el hijo del fondo de la tierra.


Versione Giuseppe Bellini (Nuova Accademia,1963)


Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d'abbandono.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Versione Salvatore Quasimodo (Einaudi, 1952)


Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu appari al mondo nell'atto dell'offerta.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Fui solo como un túnel. De mí huían los pájaros,
y en mí la noche entraba su invasión poderosa.
Para sobrevivirme te forjé como un arma,
como una flecha en mi arco, como una piedra en mi honda.


Versione Giuseppe Bellini :

Sono stato solo come una galleria. Da me fuggivano gli uccelli
e in me la notte entrava con la sua invasione possente.
Per sopravvivermi ti ho forgiata come un'arma,
come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda. 


Versione Salvatore Quasimodo:

Fui deserto come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli,
e in me la notte forzava la sua invasione poderosa.
Per sopravvivere ti forgiai come un'arma.
come freccia nel mio arco, pietra nella mia fionda. 


Pero cae la hora de la venganza, y te amo.
Cuerpo de piel, de musgo, de leche ávida y firme.
Ah los vasos del pecho ! Ah los ojos de ausencia !
Ah las rosas del pubis ! Ah tu voz lenta y triste !   


Versione Giuseppe Bellini :

Ma cade l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del petto ! Ah gli occhi dell'assenza !
Ah la rosa del pube ! Ah la voce lenta e triste.
Versione Salvatore Quasimodo :

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah, le coppe del seno ! Ah, gli occhi d'assenza !
Ah, le rose del pube ! Ah, la tua voce lenta e triste !

 
Cuerpo de mujer mía, persistiré en tu gracia.
Mi sed, mi ansia sin límite, mi camino indeciso !
Oscuros cauces donde la sed eterna sigue,
y la fatiga sigue, y el dolor infinito. 


Versione Giuseppe Bellini :

Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia.
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa !
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
e la fatica continua, e il dolore infinito.

Versione Salvatore Quasimodo :

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mia strada indecisa !
Oscuri alvei da cui nasce l'eterna sete,
e la fatica nasce, e l'infinito dolore.  

La versione di Salvatore Quasimodo, del poeta Quasimodo, a me sembra  corrisponda di più  all'originale, anche dal punto di vista della musicalità del verso.

3 commenti:

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  2. A me sembra che la versione di Quasimodo "tradisca" moltissimo in alcuni punti l'originale, magari per restare fedele al suo ritmo, fino a cambiarne però del tutto il senso. L'altra versione è meno poetica ma filologicamente più corretta.

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  3. Grazie Michael dell'attenzione e del commento. Forse avrai notato che il blog non intende fare "critica letteraria" ma più modestamente indicare autori o libri che mi sono piaciuti. Ho chiesto un parere a una cara amica messicana che insegna letteratura ispanica e mi ha confermato della esattezza della tua osservazione.Però continuo a preferire la versione di Quasimodo. Un caro saluto.

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