sabato 26 gennaio 2013

Milo Manara - Hugo Pratt - TUTTO RICOMINCIO' CON UN'ESTATE INDIANA - Milano Libri Edizioni 1986 - £ 21.000


Dall'incontro tra il veneziano Pratt e il veronese Manara nasce questo grande affresco storico dell'America puritana, che si colloca tra L'Ultimo dei Moicani  di Fenimore Cooper e La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne.

I testi di questo vero e proprio romanzo d'avventure sono di Hugo Pratt (1927-1995) e i disegni del suo allievo Milo Manara (1945): è una storia che si svolge a New Caanan (Connecticut) nel New Englad, dove si intrecciano le vicende di una giovinetta venduta al reverendo Black che abuserà di lei, del figlio del peccato nato  da quell'unione, di uno strupro di una giovinetta, del coinvolgimento degli indiani, di vendette e di sordi rancori 

In una apocrifa prefazione firmata James Fenimor Cooper, che inquadra storicamente gli eventi, viene detto:

Pratt il veneziano e Manara il veronese ci dicono che entrambi insieme ripercorreranno i sentieri delle grandi lotte indiane come un altro già fece. Era dunque l'inizio del XVII secolo, anche il mondo americano ebbe il suo aedo, cantore di una Iliade di eroi e numi tutelari di puritani e di quaccheri. Essi combatterono con bibbie e archibugi contro indiani narragansett e mohegan armati di frecce e tomawak. Guerre che coinvolsero varie tribù di aborigeni del litorale nordatlantico di Cape Cod nel Massachusetts e una società di commercianti religiosi che, avvalendosi di una "patente" rilasciata dalla corona inglese, prese possesso, in questa parte del nuovo continente, della regione occupata dagli indiani appartenenti alla grande famiglia degli abenaki.























Scrive ancora nella prefazione Fenimore Cooper:


Stupisce come un veneziano e un veronese potessero avere tali doti di ricostruzione di ambienti e situazioni da rendere veri persino ai nostri occhi quegli attacchi, quegli scontri, quelle vicende familiari, quelle turpitudini e quelle violenze così vive per noi che mai abbiamo osato descrivere a causa della forte pressione esercitata sulle nostre opere dalle comunità puritane e dalle loro censure. (.......)
Dalla nostra lontananza azzardiamo una domanda al maestro di Verona. Nella sequenza dell'attacco indiano a New Caanan non ha disegnato un po' troppi guerrieri indiani? Certamente se fossero stati tutti quelli che il bravo Manara ha messo sulla scena, nessuno degli abitanti di quella colonia puritana sarebbe sopravvissuto, parola di Fenimore Cooper. Ma questo è senza ombra di dubbio dovuto alla grande passione del disegnare che lui ci ha dimostrato in tutta questa estate indiana che anche tu, o lettore, devi assaporare come noi abbiamo fatto, coi nostri occhi lontani, senza mai sostare.

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