mercoledì 9 gennaio 2013

GRAND GOURMET - Rivista internazionale di alta cucina - 1984 - £ 8.000 (versione rilegata £ 12.000 in Libreria))



Là, tout n'est qu'ordre et beautè, Luxe, calme et volupté. 

I versi di Baudelaire sembrano l'headline per una campagna pubblicitaria di questa straordinaria rivista di alta cucina, apparsa nelle edicole italiane nei lontani anni '70, e poi scomparsa come tutte le cose belle.

Questa bella rivista, che si proponeva di sprovincializzare la ristorazione italiana, era stata fondata da un personaggio che sembra uscito dalle pagine di un romanzo: Giuseppe Maffioli (1925-1985), regista negli anni '60 di opere del Ruzzante e attore-caratterista in una  trentina di film negli anni '70. La sua vera passione fu la gastronomia, storico dell'arte culinaria, autore di decine di libri, fu collaboratore della Cucina Italiana, fondatore del Primo Festival Gastronomico; Marco Ferreri lo volle come esperto gastronomico per la realizzazione dei piatti nel suo capolavoro La grande bouffe.

Direttore della rivista era stato chiamato Alfredo Beltrame (1924-1984), cuoco e giramondo: fu direttore dell ristorante del Casinò del Cairo, in seguito chef della reggia di Faruk, in Italia fondò  l'elegante El Toulà di Cortina, capostipite di una fortunata catena di locali in tutta italia.

Dall'incontro di questi  due uomini di cultura nacque questa rivista, destinata a raccogliere il più straordinario campionario di oggetti, prodotti, vini, ricette, servizi, foto e articoli intorno alla grande cucina: dove finisce l'alimentazione e inizia il voluttuoso percorso edonistico vaticinato da Brillat Savarin.





Le ricette sono semplicissime, e i pochi sceltissimi ingredienti subiscono brevi cotture, a volte a bagnomaria, come la terrina di verdure in alto a destra su maionese di pomodoro crudo, l'unica ricetta provata personalmente con grande successo.


Semplicissima, ma che richiede una perfetta esecuzione, le Fragole in sfoglia carammellata qui a fianco.




Vini da seduzione e meditazione per eccellenza i Sauternes di cui qui sotto vediamo una importante selezione. L'articolo racconta l'impervio percorso che porta le uve (Semillon 80% e Sauvignon 20%) ad acquisire quelle particolari caratteristiche organolettiche che ne fanno un vino imparaggiabile.
     



Non c'è niente di strano in un fornaio con l'aspetto del vero fornaio.

Questi è Monsieur Mittelette, nel suo negozio al 48 di rue Caulaincourt, vecchio di cento anni La Galette, si trova il miglior pane di Montmartre.












Parigi. Come dire la tradizione, la suntuosità, la massima raffinatezza, ma anche il rinnovamento per tutto quanto riguarda l'arte della cucina. Culla storica e trampolino delle intuizioni della nouvelle cuisine. Non è certo agevole illustrare sinteticamente quanto questa città può offrire per la delizia del palato e degli occhi, l'unica strada è focalizzare alcuni elementi caratterizzanti. Una sorta di percorso ragionato, senza grandiose velleità, ma con la precisa consapevolezza di poter proporre qualcosa di assolutamente vicino al "top".



Le edicole sono stracolme di riviste di cucina che, in ossequio alla crisi, sono orientate al massimo risparmio, manca l'oggetto elegante, la proposta raffinata come era Grand Gourmet che anche nella pubblicità proponeva i prodotti più pregiati.

La rivista, che usciva in quattro numeri annui e costava  £ 8.000, ha cessato le pubblicazioni per la morte prima del suo direttore e poi del fondatore, avvenute ad un anno di distanza,   entrambi a 60 anni. 

4 commenti:

  1. Trovate alcune copie (4) al mercatino del libro usato. Ricette molto raffinate con ingredienti di prima qualità. Foto stupende. Un bel sapere ed un buon gustare sfortunatamente troppo fugaci.

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  2. Cerco e compro le prime 79 copie

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  3. Posseggo una grande raccolta ma incompleta

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