domenica 15 luglio 2012

Ugo Tognazzi - IL RIGETTARIO : Fatti, Misfatti & Menù disegnati al pennarello - Fabbri Editori -1978



Devo alla cortesia della mia amica Gianna la conoscenza di questo insolito libro di cucina, che il poliedrico Ugo Tognazzi ha intitolato il RIGETTARIO (e non ricettario), una sorta di Manifesto del rifiuto di tutto ciò che è convenzionale nell'arte culinaria, secondo le sue precise indicazioni, con l'avvertenza:

Chi fa dieta per dimagrire mi fa tanto pensare alla gioia liberatrice di chi si toglie un paio di scarpe strette dopo averle portate, solo per ragioni estetiche, un'intera giornata. Durante la dieta, chi la fa, ha un solo pensiero fisso: il giorno in cui potrà ricominciare a mangiare ciò che vuole e quanto vuole.
Indubbiamente, in questo libro l'invito a mangiare e a mangiare  bene c'è, come c'è lo stimolo alla golosità; ma siccome nessuno è mai riuscito a imporre a un altro determinate cose, non mi si rimproveri di aver presentato dei piatti magari pesantucci. Le persone che io generalmente invito sono tutte maggiorenni e non si fanno scrupolo, proprio per quella "filosofia del rigetto" di cui ho parlato, di rifiutare questo o quel piatto oppure l'intero menù, perché "rigettario" vuole anche dire rigetto del pregiudizio secondo il quale "il padrone di case si offende se non si mangia".

Nel libro ci sono ricostruzioni, agrodolci secondo il suo stile, delle traversie vissute per trasformare la casa con terreno a Velletri, vicino Roma, in una vera e propria azienda agricola, dove, tra l'altro si produce il suo bianco denominato la tognazza, inimitabile aperitivo e vanto della sua vigna.

I menù, disegnati veramente al pennarello e qui riprodotti, riguardano cene effettivamente svolte e spesso c'è il racconto spassoso della serata e degli ospiti presenti, che, come si può intuire, sono spesso personaggi noti del cinema.

Leggendo le ricette, dai dosaggi alle esecuzioni, ci si rende subito conto che Tognazzi era veramente esperto in cucina, un autodidatta con altissime competenze professionali che, sommate alla sua esuberante personalità, ne dovevano fare un anfitrione perfetto.

Scrive Tognazzi:

Non che voglia lamentarmi, sarebbe abbastanza spudorato (come la polenta di cui dirò), ma non è tutto rosa e fiori nella mia vita. Da quando ho avuto la malsana idea di divulgare tramite i vari mas media (radio, TV, giornali) la mia smodata passione per la cucina, mi capita in continuazione di essere fermato, intervistato, interrogato sui piatti e sulle ricette; mi si chiedono consigli su come utilizzare gli avanzi, o su come fare bella figura con poco, e più nessuno che si degni di chiedermi che film sto girando, quale regista stimo e quale detesto (beh, in fondo è importante per un attore, no?), quali sono i miei gusti letterari, se ho ancora intenzione di fare il regista o se desisto.... Niente, un tempo si accanivano con le donne ed era tutta una fuga da quelli di Novella 2000 e simili e adesso è tutta un'orgia di gastronomia....

Un libro piacevole da leggere, con ricette e abbinamenti curiosi, sfiziosi, fuori dagli schemi,  imprevedibili, proprio come Tognazzi promette nella prefazione.

Credo lo si trovi solo nel mercato dell'usato.

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