giovedì 22 luglio 2010

ARDIENTE PACIENCIA di Antonio Skàrmeta ovvero IL POSTINO DI NERUDA

Un altro dei numerosi motivi per cui amo la letteratura latino -americana, si chiama Antonio Skarmeta e il romanzo che lo ha reso famoso in tutto il mondo, anche grazie al film di Troisi, Il postino di Neruda.

Ho incontrato questo delizioso libricino nel 1989, quando è uscito in Italia per Garzanti, ma è stato scritto nel 1986, durante il lungo esilio di Skàrmeta a seguito del colpo di stato del 1973 contro il governo di Salvator Allende.

La lettura è un divertimento continuo, lo sto rileggendo in questi giorni e rido come alla prima lettura. E' una scrittura spumeggiante, ironica, piena della sensualità delle poesie di Neruda. Il desiderio di Mario per Beatrix, il loro primo, esaltante rapporto sessuale, sono un inno alla gioia; gli orgasmi di Beatrix "apoteosi che decollano verso la notte siderale, con una cadenza che ispirò le coppie sulle dune ("uno così, tesoro", chiese la turista al telegrafista), rese scarlatte e sfolgoranti le orecchie della vedova e ispirò le seguenti parole al parroco nella sua veglia sul campanile: "Magnificat, stabat, pange lingua, dies irae, benedictos, kirieleison, angelica."

Almeno per me l'importante è aver letto prima il libro e solo dopo aver visto l'adattamento cinematografico di Troisi, a cui collaborò lo stesso Skàrmeta.

Laddove nel libro è gioia di vivere, la scoperta della poesia una sfolgorante epifania, il sesso una lussuria infinita, nel film è melanconia, tristezza e dolore.

Anche nel finale del romanzo, con il colpo di stato di Pinochet , la fine del governo Allende, con i militari che presidiano la casa di Neruda a Isla Negra, la stessa morte del poeta, non hanno la cupa atmosfera del film di Troisi.

Un convinto consiglio di lettura.



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