domenica 4 aprile 2010

PER IL PROSSIMO 25 APRILE

Una poesia di Salvatore Quasimodo, dalla raccolta Giorno dopo giorno del 1947:

E come potevamo noi cantare,
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronte dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.





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